Niente draghi per Celeste. Recensione

"…ma le tue storie sono noiose, soprattutto senza brividi."

Recensione

"…ma le tue storie sono noiose, soprattutto senza brividi."

Questa sera mamma e papà si concedono una cena dai vicini, così, per la prima volta Boris dovrà rimanere a casa per badare alla piccola sorellina Celeste, già in pigiama è pronta per la favola della buonanotte. Celeste adora le storie di paura, ma spaventarla non sarà facile; infatti, mostri, fantasmi, statue inquietanti, pipistrelli, cani a tre teste… nulla sembra scalfire il suo animo. Tutto sembra inutile, perché nulla pare spaventare la piccola, pestifera bimba.

E se fosse Celeste a raccontare una storia di paura?

Ole Könnecke torna tra le pagine di Beisler Editore con questa deliziosa e gentile narrazione, in cui il tema portante della paura si abbraccia al rapporto tra fratelli, qui raccontato assieme a Nikolaus Heidelbach.

L’albo, tradotto da Chiara Belliti, viene proposto in formato orizzontale, definendo una riuscita sincrasi tra stili illustrativi divergenti, grazie ai quali la storia riesce a svilupparsi definendo una funzionale alternanza tra il linguaggio del fumetto, qui libero da vignettature, e le pittoriche illustrazioni di Heidelbach, nate dalle parole dei protagonisti. Due stili lontani e differenti, che si affiancano in maniera armonica all'interno di uno storytelling dinamico e divertente, pronto a collocarsi all'interno di un target 2-8 anni.

Insomma una storia più che è riuscita, che di certo conquisterà un posto nel cuore dei piccoli lettori.

Loris Gualdi